Il su e giù della borsa cinese

Più giù che su. Linda Yueh, che insegna economia alla London Business School sottolinea l’impreparazione dei dirigenti cinesi nella gestione della Borsa.
Le ragioni dell’altalena della Borsa sono strettamente connesse al rallentamento dell’economia.
In condizioni normali, la finanza si potrebbe limitare a registrare il calo dello 0,1 di crescita (dal 7% di incremento del PIL usuale). Il tentativo di mettere il guinzaglio agli investitori, attraverso l’utilizzo di un interruttore che stacca la spina a comando non ha funzionato.
I dirigenti del partito comunista al potere dovrebbero adottare misure trasparenti, procedendo a riforme economiche profonde (intervento sulle grandi imprese di stato, spesso inefficienti), ma non vogliono o non possono, anche per la struttura ancora fragile della struttura finanziaria del Paese.
Ma ormai l’economia cinese è interconnessa con quella mondiale, e quindi i dirigismo puro non funziona più. Ecco perché, sottolinea Yueh, dobbiamo prepararci ad un’alta volatilità della borsa cinese. E, è opportuno aggiungere, allo stesso disordine sul mercato finanziario globale