Sono trascorsi sei mesi dall’insediamento del governo Modi. I risultati a giudizio della stampa estera e nostrana sono positivi. Modi sta cambiando la percezione del Paese, incentivando l’accesso di capitali stranieri. Due recenti sentenze dei tribunali indiani, scrive Repubblica, testimoniano del nuovo clima.
L’alta Corte di Mumbai ha dato ragione a Shell in una vertenza con il fisco indiano, e questa decisione segue di poco un altro verdetto a favore di Vodafone. Non v’è dubbio che questo mutamento di clima renderà più attraente il Paese agli occhi degli investitori esteri. Del resto, come riconosce il quotidiano italiano, Modi come governatore del Gujarat aveva già dimostrato di voler sburocratizzare gli apparati del suo Paese.
E anche l’indiano Sme Times riconosce che il bilancio dei primi 6 mesi del governo è stato segnato da una forte apertura verso l’esterno. Soprattutto le campagne lanciate in questo periodo: Make in India, Clean India e Zero-Defect-Zero-Effect manufacturing, Digital India, hanno mandato segnali inequivoci di una volontà tesa a svecchiare le regole burocratiche un po’ pedanti dell’economia indiana.
Ad appannare l’anniversario contribuisce però il dato della crescita del PIL, ancora attestato intorno al 5% (anzi sceso al 5,3 dal 5,7% del secondo trimestre); come abbiamo già sottolineato serve una crescita di almeno il 7-7,5% per assorbire i 10-12 Mni di giovani che ogni anno si affacciano al mercato del lavoro